Quali sono gli orari condominiali in cui si può fare “rumore”?

Può capitare che tipologie di vita diverse vadano in conflitto inevitabilmente quando si parla di orari condominiali e di “rumori” molesti all’interno di una palazzina. Può succedere infatti che normali sonorità che vengono prodotte nel camminare o magari nello studiare musica, possono infastidire il vicinato. Oppure la comunità può insorgere su chi fa continue feste e in notturna provoca disagi; o ancora, ci può essere il vicino particolarmente puntiglioso che sta ad evidenziare ogni rumore prodotto… solo per il gusto di farlo! Senza guardare ai singoli casi, può essere opportuno per tutti quelli che sono interessati a vivere tranquillamente in uno spazio come quello condominiale - che è sempre in certa misura condiviso - conoscere gli orari in cui si può tranquillamente essere un po’ più rumorosi (senza esagerare, mi raccomando!) oppure quelli in cui è altamente sconsigliato fare attività che possano risultare fastidiose.

Gli orari condominiali in cui è consentita maggiore tolleranza

I rumori che possono dare fastidio devono comunque essere reiterati e danneggiare gli altri, nel senso che devono essere da questi ritenuti appunto molesti.

Nel regolamento condominiale devono essere stabilite (anche in virtù delle stagioni dell’anno) le fasce orarie in cui è possibile fare attività anche non proprio silenziose e quindi anche quelle in cui è assolutamente doveroso fare silenzio e rispettare il riposo proprio e degli altri.

In generale, gli orari di quotidiana attività sono dalle ore 8 alle 13 del mattino e a seguire dalle ore 16 alle 21 serali; c’è anche da dire che in mezzo, chiaramente, ci sono le cosiddette fasce di silenzio, proprio per consentire a tutti un riposo che possa essere veramente tale.

Rivolgersi all’amministratore

Nel caso in cui non si rispettino in generale questi orari di “divieto” di rumore, è possibile chiamare l’amministratore e raccontargli quanto accaduto, in modo da indire un’assemblea condominiale e in quella sede cercare di confrontarsi su quelli che sono i margini per risolvere questa problematica; nei casi più gravi, si potrà adire alle vie legali, ma se è possibile, è sempre meglio almeno tentare di appianare le questioni con un certo buon senso.